Ecco quali saranno le agevolazioni fiscali di stufe e camini nel 2021 e i requisiti necessari

Capire come, se e quanto recuperare dalle spese sostenute per l’installazione di caminetti o stufe non è sempre facile né scontato. Basta una breve ricerca su internet per ritrovarsi in un labirinto di se, di ma, di notizie incerte e, troppo spesso, incomprensibili. Perciò, in questo articolo, cercheremo di capire quali siano i meccanismi delle agevolazioni fiscali di stufe e camini per il 2021 e come ottenerle.

Agevolazioni fiscali stufe 2021: detrazione fiscale o conto termico?

Innanzitutto, va detto che tale recupero è stato riconfermato e che resterà attivo per tutto il 2021 e che, inoltre, esistono due modalità d’accesso alle agevolazioni: detrazione fiscale e conto termico. Per quanto riguarda il caso della detrazione fiscale, l’accesso al bonus è garantito per due vie:

  • Ristrutturazione edilizia
  • Riqualificazione energetica
Ristrutturazione edilizia

In un contesto di ristrutturazione edilizia, è possibile inserire l’acquisto e la posa di un caminetto o di una stufa. In questo caso, il recupero fiscale previsto è del 50% fino ad un ammontare massimo di 96000€, ossia 48000€ ridistribuiti in 10 anni e non in un’unica soluzione. Questa cifra deve comprendere tutti i lavori facenti parte della ristrutturazione, perciò non è dedicata ai soli lavori per il caminetto.

Perché il camino o la stufa installati rientrino nella detrazione, è necessario che abbiano un rendimento non inferiore al 70%, parametro che verrà attestato dal tecnico installatore e di cui parleremo successivamente nel paragrafo. Un dettaglio da tenere altamente in considerazione è che la detrazione in contesto di ristrutturazione edilizia è consentita solamente nei casi in cui l’immobile interessato sia già iscritto al catasto o che abbia una pratica d’iscrizione in corso, escludendo perciò dal recupero al 50% l’installazione di stufe e camini in abitazione nuove.

Riqualificazione energetica

Esiste anche un caso tale per cui, senza dover per forza intervenire su tutta l’abitazione, si può richiedere il recupero fiscale che interessi solo acquisto e posa di caminetti e stufe; questo è il caso di una riqualificazione energetica. In questa situazione i requisiti per l’accesso al recupero cambiano: il rendimento non deve essere inferiore all’85%, devono essere rispettate le normative per generatori e biomasse e vanno osservate le conformità delle classi A1 e A2 delle norme UNI EN 14961-2 per il pellet e le UNI EN 14961-4 per il cippato. In contesto di riqualificazione energetica possono essere recuperate le spese sostenute per acquisto, sostituzione (anche parziale) e posa di prodotti e impianti a biomasse per il riscaldamento. Anche in questo caso, il recupero ammonta al 50% per un massimo di 30000€, ossia 15000€ sempre distribuiti in 10 anni.

Cosa cambia con il conto termico?

Con conto termico, invece, si intende “l’incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni” (D.M. 16/02/16). Questo incentivo è gestito dal Gestore dei Servizi Energetici e viene attivato in caso di interventi residenziali ed è generalmente erogato nell’arco di 5/6 mesi e, a differenza dei metodi precedentemente descritti, non si tratta di una detrazione, ma di un bonifico direttamente sul conto corrente. Questo rimborso può essere richiesto in caso di:

  • Sostituzione di generatori a biomassa o gasolio con generatori a pellet
  • Sostituzione di generatori con generatori a pompa di calore o sistema ibrido
  • Sostituzione di scaldabagno elettrici con scaldabagno a pompa di calore
  • Installazione di impianti solari termici non obbligatori

Il conto termico può essere richiesto da privati, aziende e pubbliche amministrazioni e permette di recuperare fino al 65% delle spese.

Come ottenere le agevolazioni fiscali di stufe e camini

Nel caso di detrazione fiscale, per non incorrere in problemi di sorta e vedersi rifiutata la richiesta di rimborso, è bene aver presente quali siano la documentazione necessaria e i requisiti da soddisfare per poter accedere al bonus fiscale.

Per quanto riguarda la documentazione, chi chiede la detrazione dovrà avere:

  • Copia di bonifico bancario parlante: è la forma di bonifico che viene utilizzata all’atto del pagamento per lavori destinati al recupero fiscale. Contiene tutte le informazioni utili riguardo acquirente e azienda erogatrice, ossia causale con riferimento all’articolo 16-bis del Dpr 917/1986, codice fiscale del beneficiario alla detrazione, codice fiscale o partita Iva del beneficiario del pagamento e data e numero della fattura.  
  • Fattura dell’azienda che eroga servizio di vendita e posa
  • Tutta la documentazione tecnica rilasciata a lavoro eseguito dall’azienda fornitrice. In questi documenti sono specificate tutte le caratteristiche del lavoro svolto e i requisiti tecnici soddisfatti per accedere al bonus. È il caso del precedentemente nominato rendimento. Questo è il rapporto tra calore emesso dal caminetto o stufa e l’energia di combustione necessaria per ottenere detto calore. Il calcolo viene effettuato da esperti e riportato nella documentazione tecnica da conservare accuratamente. 

In caso di conto energetico, invece, deve essere aperta un’apposita pratica tramite il Portaltermico sul sito di GSE, creato per la gestione delle domande. Normalmente, l’intero iter è seguito dall’azienda fornitrice del servizio.

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